DEL NUCLEARE E DEI PONTI FOLLI

Sto facendo delle ricerche per un libro sull’ambientalismo a cui sto lavorando da qualche mese.
Mi trovo nella biblioteca del Touring Club Italiano presso la Triennale di Milano. Mi ha incuriosito trovare una raccolta di “Modus Vivendi” con in bella mostra i numeri del 2000-2001, visto che allora ero redattore di questa rivista.
Uno degli studenti che circolano qui aveva messo un segno proprio su un’inchiesta sul nucleare che feci allora, a 15 anni dal disastro di Chernobyl. Visto che il progetto a cui sto lavorando prende spunto dal venticinquennale, che sarà l’anno prossimo, sono andato a rileggerla. L’attenzione era rivolta ai pericolosi viaggi che compiono le scorie e non è cambiato nulla da allora, come non è stata trovata una soluzione al problema del loro stoccaggio definitivo. Di nuovo sotto il sole – che non ride – c’è il progetto di tornare al nucleare in Italia, quello 10 anni fa era davvero impensabile. E speriamo che rimanga solo nei folli sogni di qualcuno. Come il ponte sullo Stretto. Anche di ponti folli, scartabellando la raccolta de “Le Vie d’Italia” (storica rivista del Touring) del 1963, ho trovato dei progetti mai realizzati che risalgono a quel periodo…e il libro intanto prende corpo.

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