DISSESTO, MEGLIO PREVENIRE

Si sta sciogliendo la gran neve che ha fatto ultimamente e si parla del rischio idrogeologico, visto che la prevenzione in Italia non si fa. Sette miliardi di euro servirebbero per passare dall’emergenza alla prevenzione in un Italia dove otto comuni su dieci e il 10% del territorio nazionale sono a rischio idrogeologico.  A gennaio, il Cipe ha deliberato lavori per circa seicentomila miliardi di euro, opere che nel complesso dei 7 miliardi, secondo l’Anbi, potrebbero creare 45mila posti di lavoro per un anno oltre a cominciare a mettere in sicurezza un territorio troppo spesso lasciato a se stesso. Negli ultimi 80 anni infatti ci sono state 5.400 alluvioni e 11.000 frane, e ogni anno le emergenze costano due miliardi di euro. Un territorio troppo spesso lasciato nell’incuria e troppo cementificato: i dati ufficiali parlano di 244.000 ettari consumati, praticamente due volte la superficie di Roma, ogni anno, e di 668 ettari al giorno che spariscono ogni giorno. Come dire 936 campi di calcio. Numeri da capogiro, per fortuna ora sono fuori Italia e ad altre latitudini, dove il problema è proteggersi dal sole e fare i conti con l’umidità al 70%. Insomma, sempre di acqua parliamo!

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