FUKUSHIMA COME CHERNOBYL

Meglio attivi che radioattivi. Quanti begli striscioni e belle facce ho visto questo pomeriggio in piazza per dire no al nucleare e ricordare a tutti che l’11 e 12 giugno si vota sul nucleare e sull’acqua, altro tema importantissimo.
Un corteo colorato e festoso che ho abbandonato purtroppo solo per scrivere per Famiglia Cristiana di quello che sta accadendo in Giappone. Un nuovo studio indipendente commissionato da Greenpeace rivela che l’incidente alla centrale giapponese di Fukushima ha già rilasciato un livello di radioattività tale da essere classificato di livello 7, secondo l’International Nuclear Event Scale (Ines), ovvero il livello massimo di gravità per gli incidenti nucleari, raggiunto in passato solo durante l’incidente di Chernobyl nel 1986. Peccato che solo ieri l’Agenzia per la sicurezza nucleare giapponese avesse dichiarato che la gravità dell’incidente andava rivista e che poteva essere considerato di livello 6, passando quindi da “incidente che ha conseguenze anche all’esterno dell’area sede della centrale” a “incidente grave”.
L’Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica) ha sempre dichiarato che un incidente di questa scala non sarebbe mai stato possibile in un reattore occidentale, e invece ce ne sono stati tre in una volta.
Quando sapremo tutta la verità? L’unico modo è fare analisi serie e indipendenti come quelle che sta andando oggi a compiere un team di radiologi di Greenpeace sul posto o come quelle della nube radioattiva che ha fatto il governo svizzero. Ero in Svizzera questa settimana e ho visto con i miei occhi un aereo militare passare sulla nostra testa per compiere delle rilevazioni. Ai fatti i cittadini credono, alle chiacchiere di esperti veri o presunti molto meno.

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