IL LIBRO TI MUTA NELL’ESSENZA

Oggi l’Almanacco Barbanera ricorda la figura di Giulio Einaudi che, appena ventunenne, il 15 novembre 1933 fondò la «Giulio Einaudi Editore», destinata a diventare una delle più autorevoli case editrici italiane.
Nacque nelle Langhe, a Dogliani,  da Luigi Einaudi e Ida Pellegrini, il 2 gennaio 1912. Suo padre sarebbe diventato presidente della Repubblica. Frequentò il mitico liceo-ginnasio Massimo d’Azeglio a Torino, quello di Cesare Pavese, Norberto Bobbio, Fernanda Pivano e Giulio Carlo Argan, tra gli altri.
“Il libro, sia esso romanzo saggio o poesia, deve coinvolgere al massimo l’intelligenza e la sensibilità del lettore. Quando in un libro, di poesia o di prosa, una frase, una parola, ti riporta ad altre immagini, ad altri ricordi, provocando circuiti fantastici, allora, solo allora, risplende il valore di un testo. Al pari di un quadro scultura o monumento quel testo ti arricchisce non solo nell’immediato ma ti muta nell’essenza”. Giulio Einaudi

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