IL SENSO DEL CAPRIOLO PER IL GIORNALISMO

Certi articoli non si possono scrivere dietro una scrivania, ma visitando i posti, parlando con le persone e annusando l’aria. Da 4 anni giro le riserve della Forestale in tutta Italia, sono 130, per raccontarle una ad una. Ora mi trovo in Toscana, a Montefalcone, ai confini tra 4 province (Pisa, Lucca, Firenze e Pistoia). Dopo una prima ricognizione dei 500 ettari di bosco, compiuta con la Panda dei Forestali, tutto sembrava chiaro. Degli ungulati che una volta la popolavano ne sono rimasti pochi, le novità positive sono il ritorno del bosco naturale di latifoglie, la presenza di un centro Cites, bla bla bla
Tornato in foresteria, ho iniziato quindi subito a scrivere l’articolo, per portarmi avanti. Presa però la mountain bike nel tardo pomeriggio per un giro in riserva, già alla seconda curva vedo un capriolo intento a brucare. All’imbrunire, invece, decido di fare una passeggiata a piedi anche se l’oscurità sta arrivando e nel bosco fa buio prima. Appare un secondo capriolo che mi guarda e poi si allontana.
Un capriolo forse non fa primavera, ma due sì. Osservare con i propri occhi è sempre la cosa migliore! Magari sul Subasio dove vedo un capriolo una volta ogni 6 mesi fosse così facile incontrarli…

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