Sono di ritorno da un viaggio in Slovenia e venerdì scorso ero a Pirano, piccolo comune sulla costa non lontano da Trieste. C’era un sole magnifico, un mare calmo su cui si specchiava questo borgo che potrebbe ricordare la nostra Sperlonga. In piazza molta animazione perché i due candidati a sindaco, l’ uscente Tomaz Gantar (“uno di noi”, come dicevano i manifesti) e il nero Peter Bossman, originario del Ghana, andavano al ballottaggio.
Si contendevano gli elettori offrendo oltre al materiale elettorale castagne e vin brulè (ottimo, molto speziato, come piace a me!) oppure wurstel con la senape.
Non so se i piranesi hanno scelto per il menù, ma alla fine domenica Bossman è stato eletto primo cittadino dalla comunità di Pirano, il primo sindaco di pelle nera in un paese dell’Est Europa. Emigrato 33 anni fa per studiare medicina, ha guidato al successo una lista socialdemocratica: “La mia vittoria – ha detto – è la prova dell’alto livello di democrazia raggiunto da questo Paese”.
Intanto, il giorno dopo, leggendo le notizie dall’Italia sono rimasto sconvolto.
Non ho mai pensato che la vita a Torino o a Tirana abbia un diverso valore. Il Tribunale di Torino sì, riconoscendo ai familiari di un operaio morto, albanese, un risarcimento di dieci volte inferiore rispetto a quello che toccherebbe ai congiunti di un lavoratore in Italia. Il motivo? L’ Albania sarebbe un'”area ad economia depressa” e altrimenti madre e padre albanesi otterrebbero “un ingiustificato arricchimento”. Forse la piccola Slovenia, dove tra l’altro vivono da sempre anche una comunità italiana ed una albanese, che ha eletto un sindaco di colore, ha molto da insegnarci.