RICORDANDO VINCENZO CERAMI

Io Vincenzo non l’ho conosciuto, a differenza di Margherita Hack. Consentitemi però di ricordarlo così, Vincenzo, come un amico, perché così mi ha accompagnato nella vita, sia con un libro “Consigli a un giovane scrittore”, che ho amato molto, sia con un film che tutti ricordiamo “La vita è bella”, che riesce a trattare con leggerezza e profondità un tema come l’Olocausto. Sono sicuro che anche Margherita, che ci ha lasciato da poco, apprezzava il lavoro di Cerami.
Due figure diverse ma unite da una grande curiosità e apertura verso il mondo, che meraviglia, che straordinari compagni di viaggio su questa Terra! Di Cerami apprezzavo il suo essere profondamente scrittore ma anche giornalista e anche sceneggiatore. Saper attraversare insomma le trame profonde della scrittura come pochi sanno fare. E poi anche a me, come a lui, piace leggere il quotidiano dal fondo verso l’inizio, per partire dal micromondo “città” e allargare lo sguardo al Paese e al mondo. Dal locale al globale.
E Cerami – che aveva un profilo internazionale – si è prestato in questi ultimi anni a lavorare come assessore alla cultura a Spoleto, un bellissimo incarico, una bellissima città. Sono in tanti oggi quindi a rimpiangere Vincenzo, fai buon viaggio!

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