E IL NAVIGAR M’E’ DOLCE IN QUESTO MARE

Da tempo desideravo farlo. Amo il mare e adoro navigare e così perché non prendere la nave per raggiungere la sponda sud del Mediterraneo?
La possibilità è arrivata grazie alla nave Ikarus Palace, della Grimaldi, che salpa ogni sabato sera da Livorno diretta a Tangeri, con sosta a Barcellona la domenica e arrivo il lunedì.
Sono ben due giorni e mezzo di navigazione, una quantità di tempo sospeso che è l’ideale per prendersi una pausa dalla vita di tutti i giorni e apprezzare l’avvicinamento alla meta che si è perso totalmente con l’aereo.
Ma è più importante la meta o il viaggio in sé? Probabilmente in questo caso 50 e 50.
La nave è un posto ideale, sia che si abbia interesse a conoscere gli altri, sia che si preferisca coltivare i propri hobby. Nel primo caso si può fare amicizia con i compagni di avventura.
Si incontrano motociclisti, camperisti oppure famiglie con il proprio cane (c’era uno stupendo segugio sulla nave del ritorno!) che non vogliono far passare al proprio amico un penoso viaggio nella stiva di un aereo. Si può fare amicizia con i marocchini, visto che molti tornano a casa con tutta la famiglia, per trascorrere il Ramadan con i parenti lontani. Numerosi sono i camionisti, diretti in molti casi a Barcellona, dove la Ikarus fa scalo.
Viaggiare lento significa anche avere tutto il tempo di dedicarsi alle proprie letture preferite (“Il porto dei destini incrociati” di Bjorn Larsson e “Piccoli suicidi tra amici” di Arto Paasilinna, nel mio caso, uno all’andata e uno al ritorno) oppure allo sport.
Sulla nave si può fare jogging ma non è il massimo, in compenso yoga viene benissimo. Fare il “saluto al sole” dal ponte numero 8 (il più alto, quello della nostra cabina) proprio quando il sole si è levato da poco e quando va giù al tramonto è forse uno dei ricordi più belli del viaggio.
Per tacer del fatto che andando in Marocco ho potuto acquistare uno splendido tappeto berbero delle dimensioni ideali per praticare yoga. Così mentre io lo stendevo inseguendo il sole, allo stesso tempo i musulmani nelle piccole sale della nave adibite a moschea – una per gli uomini e una per le donne – spostavano il tappetino della preghiera in direzione della Mecca.
Viaggiare in nave, insomma, fa bene al cervello perché si ha modo di leggere e scrivere in tutta pace, al corpo e, perché no, anche allo spirito. Essere immersi così a lungo in questa massa d’acqua blu è rilassante e rigenerante come una bella immersione del grembo di Madre Terra, un ritorno rassicurante all’utero terrestre. Mi sono portato, naturalmente, anche il binocolo per osservare i delfini, certo che li avrei incontrati. Non mi hanno quasi mai tradito in tante peregrinazioni per il Mediterraneo e puntuali ci hanno accolto all’arrivo nel porto di Tangeri. Speravo di vedere anche le berte, uccelli pelagici, che fanno un verso terrificante come il grido di un neonato, ma non se ne sono visti perché sono ora impegnati a
nidificare sulle coste.
Non so se il birdwatching possiamo metterlo tra gli sport ma comunque mi ha impegnato in continui spostamenti da un ponte all’altro e in bagni di sole, questi ultimi resi possibili anche dalla presenza di una piscina in cui sguazzare felice. Non ero mai stato su una nave da crociera e devo dire che fare il bagno in piscina quando ci si trova in  mare aperto è davvero piacevole, anche perché l’acqua è quella dI mare e non quella fastidiosa al cloro. Viaggiare su queste navi traghetto è molto comodo poi perché, data la stazza, non si sente alcuna oscillazione e gli ampi spazi sono a disposizione di tutti, senza nessun senso di confinamento.
Non solo, è anche un viaggio molto ecologico perché il fine principale è quello di trasportare delle merci via mare (liberando così le strade e risparmiando emissioni di CO2) e quindi molte cabine rimarrebbero probabilmente vuote se non venissero occupate dai turisti. Un viaggio,insomma, low cost e dalla bassa impronta ecologica, che offre anche l’occasione di conoscere altre culture.

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