ENEL E L’OSSESSIONE PER LE MANI PULITE

Chi la coscienza sporca ha l’ossessione per le mani pulite? Fa parte della corporate social responsability invitare i dipendenti a lavarsi le mani o dobbiamo pensare che – nonostante il convegno di ieri sulla sostenibilità – di queste cose l’Enel se ne lava le mani?
Il dubbio viene spontaneo recandosi alla toilette nella sede dell’azienda dove campeggiano cartelli ben evidenti che spiegano in 12 punti con tanto di disegni esplicativi come lavarsi le mani.
Non solo, specificano che le mani vanno lavate quando sono sporche. In altri casi astenersi.
Vediamo un po’ quali sono le 12 mosse, peggio del kamasutra.
1) Bagnare le mani con l’acqua
2) Mettere sapone a sufficienza fino a ricoprire tutta la superficie delle mani (saranno contenti i produttori di detergenti, n.d.r.)
3) Strofinare le mani da un palmo all’altro.
Fin qui era facile ma ora viene l’ardua impresa contorsionista, le ho annotate rigorosamente una ad una ma poi ho cercato sul web la procedura per non incorrere in errori. Il meglio è che ho trovato sono le indicazioni dell’Autorità sanitaria scozzese a cui qui rimando. Sono solo 10 mosse però, è una versione semplificata e, assicurano, bastano 15 secondi per completarla.
In tempi in cui le grandi aziende riducono le pause pipì ai dipendenti, diciamolo, grazie Enel!

Leave a Comment

Back To Top