GATTI, BICI & CO.

Dicono che ti ambienti in un nuovo quartiere quando conosci i tuoi vicini. Beh, per ora posso dire di conoscere Poldino, il gatto dell’isolato, e Mollo il gatto dell’isolato successivo. I territori sono ben delimitati. Tutti i gatti alla Garbatella hanno un nome e sentirete la gente pronunciarli con sicurezza, anche se Mollo credo sia una deformazione romana di “Milvio”, infatti Ponte Milvio è chiamato “Ponte Mollo” o forse il gatto si chiama proprio Mollo. Non so ancora come si chiami il gatto della casa al piano rialzato del mio palazzo. La sera lo trovo come una sfinge che mi osserva rientrare dal terrazzo. Io lo chiamo “il gatto del ciclista simpatico”. La casa in cui abita ha un esercito di bici e ci siamo presentati subito perché, appena arrivato, ho occupato con la mia bici una rastrelliera che pensavo condominiale e si è rivelata essere privata, la loro appunto.Oltre ai gatti conosco ormai anche i senza tetto della zona. Due si piazzano tutte le mattine davanti alle Poste e davanti al supermercato puntando su un target di anziani evidentemente propenso all’elemosina. Il gruppo più impressionante è quello dei disperati che dormono nella scarpata della ferrovia e che incontro la sera con i loro carrelli ingombri di roba. La più singolare è invece la signora che dorme alle Terme di Caracalla e sembra una nobile teutonica decaduta. Infine, i ciclisti. Quanti ne incontro come me in bici ogni giorno. Qualcuno lavora alla Fao e lo invidio perché arriva subito, evitandosi il caos del centro. Qualcun altro imbocca la salita di San Gregorio col pupo seduto dietro e immagino vada all’asilo multietnico Celio Azzurro.

 

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