ISLA BONITA

Il blog di Modus Vivendi si occupa dell’agricoltura a Cuba, un’isola che per colpa dell’embargo ha dovuto organizzare un’economia molto diversa da quella occidentale. Gli orti urbani, per esempio, sono una realtà da tanti anni. I motivi sono diversi, primo fra tutti la scarsa disponibilità di carburante per trasportare gli ortaggi e di energia per conservarli. Gli abitanti quindi sfruttano ogni piccolo spazio disponibile per coltivare insalate.
La trasformazione più radicale avvenne con la caduta del muro di Berlino. Fino ad allora Cuba riceveva carburante in cambio di zucchero e tabacco dai paesi del blocco comunista. Ora le fattorie più grandi sfruttano la forza dei buoi per le arature. Gli orti urbani (chiamati organiponicos) producono quattro milioni di tonnellate di orgaggi l’anno. Anche produrre pesticidi di sintesi è un problema. Quindi si punta sul biologico, sui pesticidi organici. Si piantano accanto ai pomodori le piante di basilico che tengono lontani alcuni insetti, e i girasoli che attirano insetti benevoli. I controlli sulla salubrità dei prodotti sono forniti gratuitamente. Il fertilizzante è anche organico: letame e compost dai rifiuti. I prezzi sono incredibilmente bassi per noi occidentali, la varietà e la qualità è alta, ma la dieta cubana comprende molte meno proteine animali: il consumo di carne è ridotto al minimo. Questo, in sintesi, è l’esempio di un’agricoltura senza petrolio.

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