LA LEZIONE DI LINDA

Ha 7 anni, è andata alla segreteria della scuola a chiedere il modulo per l’esonero dalla lezione di religione. Linda ci ha dato così una bella lezione, intanto perché ha scelto, in una società di cervelli all’ammasso dove a 20, 30 o 40 anni i giovani non sanno compiere delle scelte. E poi perché lei di Gesù ne ha sentito parlare tanto in casa e ora ha messo in pratica. Sì, perché Bilal doveva uscire dalla classe, è musulmano. E lei non voleva lasciarlo da solo. Nessuno rimanga indietro, nessuno rimanga solo e se l’offerta formativa non va bene per Bilal non va bene neanche per Linda. Questo deve aver pensato a 7 anni. E il padre c’è rimasto male ma ha accettato e firmato il modulo. Siamo nel Trentino di De Gasperi, del cattolicesimo sociale e liberale. Ho visitato la casa natale del grande statista, che in Parlamento andava in treno con l’abbonamento di seconda classe. E quando la figlia ha chiesto di lavorare con lui alla Camera ha detto: “Va bene, ma non riceverai nessuna paga, basta che lo Stato italiano ne paghi uno per famiglia”. Chissà che questa lezione non continui oggi a impregnare la terra. E comunque Linda, anche se credo che sbagli a non seguire le lezioni di religione, ha comunque scelto e lo ha fatto non per interessi personali, per egoismo o per opportunismo, ma perchè crede sia giusto così.
Forse lei che ha 7 anni potrebbe spiegare qualcosa al nostro primo ministro che di anni ne ha 70 di anni e non è capace di fare una scelta che tutti gli chiedono. Intanto auguri Linda e auguri Bilal, piccolo futuro italiano!

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