L’IRLANDA, L’ECONOMIA CHE MANGIA L’AMBIENTE

Sono tornato da poco dall’Irlanda, un paese sempre affascinante che visitavo per la settima volta in 22 anni. Ho avuto modo quindi di vederlo in varie fasi, dalla crescita economica che stentava al vero e proprio boom economico, quando si parlava della “tigre celtica”. Google, Apple e tutte le star della net economy hanno messo piede in Irlanda in quegli anni. Ora siamo nella fase di crollo che è seguita al boom, con il centro di Dublino tappezzato di cartelli di uffici in vendita, edifici in costruzione non terminati, etc…
Ho visitato una famiglia di cui sono amico da tanti anni e che avevo incontrato nell’ultima volta nel 2005. In quell’occasione mi aveva colpito tornare in quel sobborgo di Dublino, perché la classica casa col giardino davanti e quello di dietro in cui abitano aveva subito profonde trasformazioni. Il giardino di dietro era stato venduto a un costruttore e ora c’era una casa, mentre quello davanti era stato cementificato per poter ospitare le loro auto, passate da una a tre.
Emblematico di cosa significhi a volte progresso e crescita del Pil. Siamo sicuri che è proprio quello  a cui puntiamo?
Come trovo significativo che, nonostante la dura crisi, l’aria che si respira sia diversa in Irlanda rispetto all’Italia e i miei amici hanno perso il lavoro in tre, ma due ne hanno trovato un altro nel giro di pochi mesi!

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