PIU’ PATATA PER TUTTI

“La patata è sempre in cima ai miei pensieri…” così mi scriveva il caporedattore di un giornale con cui collaboro nel 2008. Ci siamo scambiati molti messaggi di questo tipo perché era l’Anno internazionale della patata, proclamato dalla Fao, e io avevo scritto un articolo con tanto di intervista a un esperto sudamericano perché è nelle Ande il centro della biodiversità della patata. L’anno finì e il mio articolo non uscì mai, come a volte succede purtroppo ai free lance.
Ne parlo oggi che è una giornata triste per la patata. E per la biodiversità del tubero. Come è noto la Commissione europea ha approvato la patata Ogm. E lo ha fatto forzando la decisione: il Commissario Dalli, in accordo con Barroso, ha utilizzato la cosiddetta “procedura scritta” per autorizzare questa coltura, evitando così di dover affrontare il dibattito nel Collegio del Commissari.
Forse così ci sarà più patata per tutti, ma a quale costo?
L’Organizzazione mondiale della sanità e l’Agenzia europea per i medicinali (Emea) hanno già messo in guardia sull’ “importanza critica” degli antibiotici colpiti dall’Amflora (kanamicina e neomicina). Kanamicina e neomicina sono regolarmente in vendita nelle nostre farmacie.  Anche l’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare), solitamente pro-ogm (quanti comunicati stampa ho scritto come Greenpeace su questo!), ha espresso dubbi e dissensi in una serie di pareri sull’Amflora. Inoltre, la maggioranza degli Stati membri si è opposta all’autorizzazione di questo Ogm.
Gli esperti di medicina sono sempre più preoccupati circa la resistenza agli antibiotici.
Ma che fine ha fatto il principio di precauzione? Non ho letto un solo articolo oggi che lo tira in ballo, eppure sta nel Trattato di Maastricht, sta (starebbe) alla base della politica comunitaria.
Se qualcuno ha voglia di capire di cosa parliamo, nel 2002, collaborai a un libro, “Il principio di precauzione” (Francescato G., Pecoraro Scanio A., Jaca Book) in cui veniva affrontato dal punto di vista giuridico e scientifico. La realtà è che assistiamo sempre più non solo in Italia ma anche in Europa a una perdita di sovranità, al tracollo della democrazia. Nessuno vuole le patate Ogm ma dobbiamo tenercele. Le centrali nucleari? Idem. La lotta ai cambiamenti climatici? Mi spiace Europa, ma Cina e Usa a Copenhagen hanno detto che se ne riparlerà più in là. Questa minestra passa il convento.

Leave a Comment

Back To Top