UNA GITA A CHERNOBYL?

Ieri era l’anniversario del disastro di Chernobyl. In un tempo in cui i nostri governanti vorrebbero riportarci, nonostante il referendum del 1987 (è scaduto?) al nucleare, bisognerebbe ricordare quello che successe e perché è una strada insensata da ripercorrere. Dal punto di vista economico e ambientale. E non fosse altro perché il problema delle scorie, pericolose per migliaia e migliaia di anni è rimasto insoluto e non è stato individuato in tutto il mondo un solo deposito sicuro a lungo termine. Non ho sentito molte trasmissioni di approfondimento sul tema, eccetto ieri Mario Tozzi che ha iniziato la trasmissione “La Gaia Scienza” su La7 parlando anche di nucleare. Perché invece non proporrre, sul modello delle gite scolastiche ad Auschwitz delle gite anche a Chernobyl? Anche in questo caso servirebbero a non ripetere gli errori del passato. Anche perché i bambini nati in quei giorni, quando anche in Italia avevamo paura a toccare lattuga e latte, oggi sono adolescenti e tra pochi anni voteranno anche loro.

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