ATTENZIONE ALLE PAROLE

Immaginate di dover andare al pronto soccorso di una cittadina italiana. Vi presentate all’accettazione per essere indirizzati in tempi rapidi, si spera, dal dottore che si occuperà di voi.
La sorpresa arriva quando, se non siete avvezzi alla terminologia medica, cercate appunto lo sportello a cui rivolgervi. Non si chiama “accettazione” e non ha neanche una bella “I” di informazioni visibili. No, in Italia, siamo raffinati,mais ouì, la procedura di selezione prende il nome di triage!
Parola francese – sfido io quanti la conoscono – che significa cernita o smistamento.
Scopro da una ricerca che la parola è nata durante la guerra di Corea e Vietnam per decidere quali feriti dovevano essere trasportati in elicottero agli ospedali mobili dell’esercito, quali potevano essere curati sul campo di battaglia e quali erano intrasportabili perché senza speranza. “Successivamente ha trovato collocazione anche nel settore civile portando un notevole miglioramento nei servizi sanitari d’urgenza” leggo da fonti autorevoli. Beh, nessuno contesta la procedura, ma la parola sì, se uno sta male non deve aver bisogno del vocabolario!

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