L’ULTIMA SPIAGGIA

Tornare a Ventotene è sempre fonte di emozione e meraviglia per la natura e la pace che si può sperimentare, anche nei mesi estivi. L’occasione è stata la presentazione del mio libro per ragazzi “Sos Natura – Come difendere il pianeta Terra” presso la libreria che sta in piazza, “L’ultima spiaggia”. Da amante della natura e di Ventotene credo che siamo ora arrivati all’ultima spiaggia e bisogna decidere se quest’isola dev’essere o meno la perla verde delle Isole Pontine.
Dobbiamo impegnarci tutti però, amoventotenesi, ventotenesi e turisti occasionali, nessuno escluso.
Facendo il bagno al porto romano ho notato che nelle buche scavate nel tufo dagli Antichi Romani, duemila anni fa, per raccogliere il sale che vi si deposita, qualcuno deposita invece i mozziconi di sigaretta che poi vanno in mare dove si degradano dopo 4 anni. Forse si possono mettere nei vasi destinati a questo scopo da parte del gestore del lido!
Ho letto che si è raggiunto il 67% di raccolta differenziata, ottimo, ma si può fare ancora di più. Oltre al porta a porta, bisogna aumentare i contenitori per la differenziata visto che i turisti che stanno solo poche ore o pochi giorni non possono avvalersi di questo eccellente servizio.
Ho visto splendidi veicoli elettrici a Ventotene ma anche pulmini diesel sfumacchianti che potrebbero essere sostituiti grazie agli incentivi del ministero dell’Ambiente.
L’isola a emissioni zero (e rifiuti zero!) è davvero possibile, dobbiamo crederci!
Si sente parlare di un progetto di un tunnel al porto per far passare le auto, che distruggerebbe l’isola e vanificherebbe l’intero progetto di fare di Ventotene un’isola verde che proprio in quanto tale potrebbe attrarre nuovi turisti ed economia verde.
Perché non realizzare ad esempio un sentiero naturalistico, che manca? L’isola va scoperta a piedi e con i mezzi elettrici, le dimensioni lo consentono.
Amoventotenesi e turisti potrebbero impegnarsi a risparmiare acqua (che arriva con una nave cisterna da Napoli con notevoli costi economici e ambientali) ed elettricità, che ancora non viene prodotta da fonti rinnovabili, come speriamo avverrà presto.
Con i suoi meravigliosi fondali e il passaggio degli uccelli migratori quest’isola è un paradiso, ma dobbiamo tutti trattarla meglio, così come facevano i Romani, che avevano escogitato un sistema per approvvigionarsi di acqua potabile e distribuirla sull’isola e anche un sistema di acquacoltura.
Lo sviluppo sostenibile di Ventotene deve ripartire da questo esempio, iniziando anche a rimboschire. L’isola, fino all’arrivo dei Borboni, era boscosa, ora è agricola. Non bisogna certo rinunciare all’agricoltura che è anzi uno dei punti di forza, ma aumentare la presenza degli alberi sull’isola, lungo le strade o nelle siepi è un obiettivo percorribile e auspicabile.

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