IL GIGLIO SI POTEVA SALVARE SE…

Il naufragio del Giglio si sarebbe evitato, non solo se le navi rispettassero alcune aree sensibili, come chiesto ora dal ministero dell’Ambiente ma anche se ci fosse più attenzione alla protezione del mare. “Il nuovo sindaco dell’isola ha fondato la propria campagna  elettorale contro l’ampliamento dell’area marina protetta al Giglio” commenta il Wwf. “Un’area marina protetta impone regole che sono sempre rispettose delle esigenze locali ma che prevengono forme di fruizione impattanti e impongono fasce di rispetto. L’area marina
sarebbe stata evidenziata sulle carte nautiche e segnalata con apposite boe ed è quindi pensabile che in questo caso avrebbe costituito un elemento in più per prevenire quanto accaduto”. Pensiamoci quando sottovalutiamo l’importanza delle aree marine protette.
Ora va recuperato il carburante, poi andrà recuperato il relitto. A questa prima fase stanno lavorando i tecnici olandesi della Smit, la
società specializzata di Rotterdam che sono al lavoro sul relitto della Costa Concordia e prevedono almeno alcune settimane, mare
permettendo.
Il naufragio del Giglio indica che occorre attenzione in particolare al cosiddetto doppio bunker per i serbatoi delle navi da crociera che
potenzialmente possono creare elevate criticità ambientali per le grandi quantità di combustibile trasportate.

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