AUTO ELETTRICHE, MA QUANDO?

Siamo uno dei paesi in cui non esistono ancora incentivi per l’auto elettrica nonostante una proposta bipartisan in questo senso che da tempo è ferma in Parlamento.
Eppure se da qui al 2020, per ogni cinque nuove auto ce ne fosse una elettrica, l’Italia si troverebbe con una flotta composta per il 10% da vetture che non emettono smog o gas serra, ottenendo un risparmio di oltre 5 miliardi di litri di benzina (oggi il consumo annuale di benzina si aggira attorno ai 13 miliardi di litri). E se la nuova flotta di auto con la spina fosse alimentata con le rinnovabili invece che da centrali tradizionali, il nostro Paese abbatterebbe le emissioni di gas serra di quasi sei milioni di tonnellate, l’1,1% del totale nazionale.
Se ne è parlato in un convegno oggi a Milano. Con il progetto E-moving, che prevede l’installazione di 270 colonnine di ricarica, la
Renault ha cominciato a misurare a Milano e a Brescia, in collaborazione con A2A, le possibilità offerte dalla mobilità
elettrica mettendo in campo 60 vetture Kangoo Ze e Fluence (già a listino in Italia rispettivamente al prezzo di 20.000 e 27.200 euro).
Entro l’anno arriveranno in Italia altri due modelli elettrici della casa francese: la Twizy (una via di mezzo tra uno scooter e una
minicar, a 6.990 euro) e la Zoe (una berlina compatta). L’auto elettrica più diffusa nel mondo è la Leaf della Nissan: in un anno ha
venduto oltre 20 mila macchine in tre continenti. Nei concessionari italiani arriverà solo il prossimo aprile a un prezzo di 38 mila euro
La Peugeot elettrica iOn ha venduto 4.000 esemplari in Europa (a cui vanno aggiunti 6.000 ordini) a un prezzo di listino di 28 mila euro.

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