LA PROFEZIA DI VERONESI

Forse se lo sentiva che per il nucleare non tirava un’aria buona. Proprio una settimana fa Umberto Veronesi lasciava la guida dell’Agenzia per la sicurezza nucleare.
Ora l’incidente a un impianto nucleare francese, abbastanza vicino alla frontiera italiana da allarmarci.
Non si capiva comunque come mai un oncologo avrebbe dovuto presiedere un’agenzia di ingegneri nucleari, fatto sta che uno degli emendamenti alla manovra in discussione prevede la soppressione dell’Agenzia e il
trasferimento dei compiti all’Authority per l’energia.
Il professore ha comunicato al governo la sua decisione con una lettera in cui, in sintesi, definisce l’organismo come “nato asfittico” e che “non ha mai preso forma”. Mancava, ad oggi, il decreto formale di nomina, una sede e strutture minime per partire.
Inoltre, aggiunge: “Avevo accettato solo perché confidavo in un progetto italiano di grande respiro. Così non me la sento. Non voglio
certo occuparmi, nella migliore delle ipotesi, solo di scorie”.  Le scorie, insomma, non piacciono a nessuno, siamo persone serie noi. E
rimarranno dove sono, a contaminare l’Italia che 25 anni fa ha detto no al nucleare e che lo ha ridetto pochi mesi fa.

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