L’AQUILA, IL TEATRO E IL TERREMOTO

Anniversario del terremoto dell’Aquila. Nel recente convegno di presentazione del mio libro “L’Italia diversa” al Maxxi di Roma, la presidente Alessandra Mottola Molfino, ha raccontato di come la città sia ormai un buco nero nel territorio abruzzese, presentando anche un’interessante caso, quello del teatro. Dopo il ricorso al Tar, Italia Nostra ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica e alla Procura della Corte dei Conti dell’Aquila contro l’auditorium di Renzo Piano progettato nel Parco del Castello Cinquecentesco. Progetto distruttivo dal punto di vista architettonico, poiché cancella una parte del Parco e oscura la mole del Forte Spagnolo e incomprensibile sotto il profilo dell’iter amministrativo, perché presenta irregolarità la cui rilevanza sotto il profilo penale e contabile si ritiene debba essere sottoposta all’esame della procura. L’esposto, firmato da Fausto Corti di Italia Nostra, mette sotto accusa anche il costo enorme dell’opera, di carattere provvisorio: oltre 6.7 milioni di euro sottolineando l’inutilità dell’opera e dunque lo spreco di denaro dal momento che è stato riattivato il ridotto del Teatro Comunale, dal 2010 esiste l’auditorium del Conservatorio, e a breve partiranno i lavori per il Teatro Comunale.
Tutto è partito con l’iniziativa di Renzo Piano che, dopo il terremoto del 6 aprile 2009, si è fatto promotore della realizzazione di un auditorium provvisorio nella Città dell’Aquila che avrebbe dovuto avere la funzione di mantenere un collegamento tra il centro storico ed i suoi abitanti. “Il progetto preliminare dell’opera -spiega Fausto Corti – è stato donato gratuitamente dall’architetto genovese, progetto esecutivo e definitivo sono invece stati affidati dalla Provincia autonoma di Trento a progettisti dello studio dell’architetto Piano, ad un costo di oltre 756 mila euro, senza bandire una gara, mentre la stessa provincia consente affidamenti diretti solo per realizzazioni il cui costo non sia superiore a 41.300 euro. La provincia di Trento avrebbe dovuto essere indicata dal Commissario per la Ricostruzione come soggetto attuatore di donazione e questo non è avvenuto”.
Nel frattempo, a poche centinaia di metri dal Forte spagnolo, è stato realizzato un altro auditorium provvisorio progettato da Shigeru Ban per il Conservatorio Alfredo Casella costato complessivamente 552.000 euro, ossia meno della sola progettazione dell’auditorium di Renzo Piano.
Oltre a quello economico, Italia Nostra sottopone all’esame della procura anche l’aspetto delle concessioni amministrative. L’opera è stata approvata con la sola delibera della Giunta comunale il che non poteva determinare la variazione della destinazione d’uso dell’area. Se anche al momento della sua approvazione l’intervento in questione fosse rientrato nelle attività di natura emergenziale (cosa che non è), per la sua approvazione sarebbe stato comunque necessaria la procedura di variante, con conseguente acquisizione dei parerei sopra citati (Genio Civile, Consiglio comunale, Provincia dell’Aquila, valutazione ambientale strategica).
Nel suo esposto, dunque, Italia Nostra chiede che venga disposto il sequestro preventivo dell’opera in corso. Questa difatti insiste su un’area di gran pregio, sottoposta a vincolo paesaggistico, che i lavori in corso stanno devastando, compromettendone in modo di fatto irreparabile la consistenza e qualità. Di qui l’esigenza di far cessare immediatamente i lavori per evitare che il reato in corso giunga al suo compimento.

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