NON HO L’ETÀ

Dopo circa 30 anni la Rai indice un concorso per l’assunzione di giornalisti professionisti con contratto a tempo determinato nelle 19 sedi regionali Rai. Il primo concorso a cui molti giornalisti della mia generazione potrebbero partecipare. Peccato che se andiamo a leggere il bando sono esclusi i residenti nel Lazio – unica regione esclusa – e i nati prima del 1 luglio 1974.
Come rilevato da più parti (Ordine dei giornalisti, associazioni di consumatori, etc…) ci sono numerose anomalie nel bando. La prima consiste nel fatto che il bando pubblico doveva essere a carattere nazionale, e non regionale. Doveva, cioè, essere aperto a tutti i giornalisti professionisti residenti in qualsiasi Regione senza alcuno sbarramento geografico.
A conferma di questo, nella domanda si possono indicare due sedi regionali per le quali ci si candida, quindi perché escludere i nati nel Lazio?
Altro aspetto molto controverso è la richiesta della data di nascita successiva al 30 giugno 1974. Anche questa clausola appare illegittima per il Codacons che minaccia un ricorso al Tar del Lazio perché l’art. 3, comma 6, della legge n. 127/1997, stabilisce che l’assunzione ai pubblici impieghi non è più soggetta a limiti di età, salvo il caso di deroghe previste da regolamenti delle singole amministrazioni per esigenze particolari. Insomma, nel settore pubblico il limite d’età è saltato da diversi. Ma la Rai è un’impresa pubbica? Sì, hanno risposto le sezioni unite civili della Cassazione con sentenza n. 10443 del 23 aprile 2008. La Rai infatti è impresa pubblica sotto forma societaria, perchè lo Stato ha una partecipazione rilevante in essa, detenendone la maggioranza del capitale e conservando ancor oggi, a mezzo della Commissione parlamentare di vigilanza, il potere di nominare i sette noni del suo consiglio di amministrazione.

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