S.R.Q.I. – SONO RATTI QUESTI ITALIANI

Sì, c’è sempre qualcuno più padano di te, o comunque più a nord di te, più razzista di te, più stupido di te. Nei giorni scorsi nel Canton Ticino hanno tappezzato i muri con dei manifesti contro gli immigrati italiani che vanno ogni giorno a lavorare in Svizzera, definiti ratti.
Ruberebbero il lavoro agli svizzeri, inutile dire che questi italiani sono lombardi, lùmbard.
I manifesti sono anonimi ma pare ci sia dietro la Lega dei Ticinesi. Non mi stupirebbe, perché avendo avuto occasione di cenare con un esponente di questo partito, consigliere da 16 anni, mi ha colpito che nel parlare della politica locale, non voleva dire di essere della Lega e poi ha precisato che loro sono diversi dalla Lega Nord di Bossi. Non ho ancora capito la diversità, ma la matrice razzista mi pare simile. Nel bellissimo documentario con Luciano Ligabue, “Niente Paura”, ora al cinema, si parla molto di razzismo. Anche nell’Italia del dopoguerra – dice un intervistato – c’erano cartelli “vietato entrare a cani e calabresi” ma mai nessun partito ha cavalcato questo razzismo, come invece avviene ora e mai è diventato quindi un sentire comune.
E la parola “ratti” pare che vada di moda. Anche alla scuola elementare, il bambino adottato della mia gelataia, dalla pelle scura, viene apostrofato “pantegana nera”, tanto che lui si è informato su cosa sia una pantegana. Anche qui il razzismo non è certo naturale del bambino, ma indotto o comunque avallato dai genitori. Questo è pericoloso, quando una bestialità diventa sentire comune.
Nel documentario “Niente Paura”, tra gli intervistati c’è una bella ragazza che dice di sentirsi più italiana degli italiani anche se è nata in Albania ed è arrivata solo nel 1992.
Ricorda pure che a scuola facevano un sondaggio del tipo “hai paura degli albanesi?” che la scioccò alquanto. Le immagini della nave Vlora che arriva a Bari, con 20 mila albanesi a bordo, nel 1991, lasciano senza parole. Dobbiamo ritrovare l’orgoglio di essere italiani, questo il leit motiv del film, partendo dal rispetto dei valori della Costituzione. E il razzismo, di certo, non vi rientra, ma è pura idiozia.

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