TERREMOTO IN EMILIA, LIBERIAMO LA FANTASIA

Nei giorni immediatamente dopo il terremoto in Emilia mi sono domandato cosa si potesse fare di concreto. Di terremoti ne ho visti più di uno. Quello del Friuli me l’hanno raccontato i miei nonni friulani, quello umbro l’ho vissuto in presa diretta e quello aquilano ci sono andato per lavoro già la notte successiva a quel 6 aprile e per più notti sono stato lì, in tenda.
Ho accettato quindi volentieri l’invito della casa editrice Franco Cosimo Panini ad andare nei paesi colpiti dal sisma, incontrare i ragazzi e parlare di ambiente e natura e giocare con loro.
Oggi prendo il treno per San Felice sul Panaro, dove un’azienda che nel mondo è sinonimo di Modena, ha avuto l’idea di creare “Il cantiere della fantasia”e di chiamare a raccolta gli autori e scrittori della sua scuderia e tutti coloro che con disegni, colori, racconti e musica possano offrire ai bambini dei centri estivi della Bassa un’occasione affinchè possano imparare nuovamente a guardare al domani con fiducia e spensieratezza.
“Il cantiere della fantasia”è un ciclo di appuntamenti itineranti in cui gli autori, a seconda della disponibilità, raggiungono i centri estivi per intrattenere i bimbi e i ragazzi con percorsi sempre nuovi.
“Cerchiamo di andare in tutti i centri estivi della zona – racconta Federica Previati, sanfeliciana che lavora all’ufficio stampa della Divisione Ragazzi Panini e sta coordinando il progetto – E’ faticoso organizzare, ma le soddisfazioni sono impagabili: vedere con che dedizione e solidarietà gli autori danno il loro tempo e talento ai bambini, ognuno a modo suo, e vengono fuori cose straordinarie, sguardi profondi. Altan ci ha disegnato il logo”.

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