MADAGASCAR, UN PARADISO MINACCIATO

Pesca industriale e deforestazione senza freni all’attacco della biodiversità della grande isola.

Mega pescherecci cinesi arrivano e depredano il mare del Madagascar, portando via le risorse ittiche e distruggendo a colpi di piccone la barriera corallina. In sei mesi di pesca hanno esaurito gli stock di granchi dell’area nord occidentale dell’isola africana. A lanciare l’allarme è François-Xavier Mayer, un imprenditore svizzero la cui famiglia si è trasferita qui all’indomani della Rivoluzione Francese. E lui una rivoluzione vorrebbe farla per salvare la natura di quello che ormai considera il suo Paese. «In Madagascar esistono 18 etnie – dice – i più poveri di origine africana sono quelli che vivono lungo le coste, e con l’esaurirsi delle risorse ittiche non sapranno più di che vivere».

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IL MIO BLOG ORA SU “LA STAMPA”

Da oggi invece di proseguire regolarmente questo blog, come ho fatto dal 2008 ad oggi, curerò un blog su “La Stampa” sui temi della difesa del paesaggio e del territorio, “La nostra Italia”. Vi invito a seguirmi lì o su Twitter. Se invece volete sapere “Chi sono” e quali libri ho scritto siete invece sul sito giusto. Buona lettura!

GLI INVISIBILI

Estate, tempo di incontri. Passeggiando al crepuscolo in Umbria rischi di incontrare un cinghiale o una lepre, mentre se fai una passeggiata sotto casa a Roma l’esercito degli invisibili. Iniziando dal cassonetto sotto casa, chi è che lo avrà svuotato in cerca di qualcosa di recuperabile lasciando tutto a marcire all’aria? Proseguendo la passeggiata, ecco l’edificio detto “bidet”, che è ora presidiato da una macchina di vigilantes anche la notte per prevenire tentativi di occupazione da parte degli invisibili. Attorno al parchetto sulla Colombo che versa in condizioni di grave degrado poco più avanti, ecco le roulotte, ne ho contate cinque. Ci sono tutto l’anno, ma d’estate forse si notano di più, perché fa caldo e la gente esce invece di rintanarsi o stende il bucato all’aria. Proseguo attraverso il parco Falcone e Borsellino, dove una bella anguria aperta troneggia su una panchina, frutto di un pic nic domenicale. E lì rimane. Poco più avanti nel ristorante indiano, sono tutti raccolti davanti al tv dove sta per iniziare la finale dei Mondiali. Non sembra interessato Bruno (nome di fantasia) che dorme proprio lì davanti in macchina e ora sta seduto fuori davanti alla saracinesca chiusa di un negozio. Anche lui un invisibile che, con l’estate, esce allo scoperto. Chissà se alla vicina parrocchia Gesù Buon Pastore lo conoscono. Il piazzale davanti, con l’ampio posteggio, è un altro luogo storico del quartiere in cui si trova qualche camper o roulotte. E non sono turisti. Buona estate!

IN VIAGGIO CON LA RAINBOW

“Balene a prua, balene…”il capitano Joel entra nel nostro ufficio sul ponte alto della Rainbow Warrior per annunciarci l’avvistamento. In un attimo si radunano in prua marinai, ufficiali e binocoli pronti facciamo in tempo a osservare la pinna caudale del cetaceo prima che si immerga di nuovo. Un bellissimo capodoglio. Intanto Joel mette i motori al minimo senza cambiare rotta (la nave di Greenpeace deve arrivare in tempo all’appuntamento che abbiamo) e riusciamo a osservare di nuovo il capodoglio e dopo un po’, a una certa distanza, un gruppo di delfini. Il mare è davvero una tavola e facilita il whalewatching mentre ci impedisce purtroppo di mettere le vele. La Rainbow Warrior, nonostante il peso di 800 tonnellate, è perfettamente in grado di andare a vela, quando le condizioni lo consentono. Dobbiamo accontentarci del motore elettrico, alimentato da un diesel, ma comunque l’efficienza energetica di questa nave rimane alta. Il motore principale, più impattante, non lo usiamo mai. La stessa energia elettrica viene impiegata per spostarci e per i consumi di bordo, come il pc che sto usando ora. Si potrebbero scrivere pagine e pagine su questo fantastico equipaggio, 14 nazionalità diverse, tutti uniti da un unico obiettivo, portare il messaggio “Non è un Paese per fossili” in tutta Italia e poi negli altri Paesi del Mediterraneo. L’emozione più forte, oltre al mare nel quale navighiamo, ce la danno i volontari che ci accolgono in porto col loro entusiasmo. A Genova, ma anche a Civitavecchia, tappa a sorpresa, dove a visitare la nave guidati dai volontari sono stati in mezza giornata, ben 450 persone. A Palermo, poi, non si sa come hanno fatto in mille a trovare la Rainbow, ormeggiata seminascosta nel porto commerciale. L’accoglienza palermitana è stata davvero fantastica (e non parlo solo dei cannoli!).

RACCOLTI SCARSI

Caro Marcello, sono felice che tu abbia tanto apprezzato il mio olio, ma non potrò offrirtene ancora, perchè quello della raccolta 2013 dovrà bastarmi anche per il prossimo anno. Temo che le piante quest’anno siano in grado di produrre poco o nulla. Un ragnetto si è insediato su gran parte degli ulivi. Non solo sui miei, ma su quelli dei miei vicini e dei vicini dei vicini. Una calamità: per colpa sua i rami sono quasi privi di foglie, quelle che ci sono hanno degli occhiolini neri e i fiori sono pochi. Ormai siamo a fine maggio e se non ci sono i fiori, non ci saranno neanche i frutti. Al mio grande ciliegio è andata peggio, per colpa del maltempo, faceva freddo e sono spuntati pochi fiori e quando spuntava il frutto è arrivata la grandine. Ieri ho mangiato qualche ciliegia, ma sono davvero pochissime, ahimè. Difficile fare una correlazione diretta con i cambiamenti climatici, ma di certo è stata un’annata pessima per molte coltivazioni. Anche molte piante del giardino soffrono per l’eccesso d’acqua e il ristagno idrico. Parliamo però di quanto di bello offre la mia Umbria in questo periodo, a iniziare dal torrente qui sotto, la Chiona, gonfio d’acqua come poche volte. Ieri sera rientrando a casa ho visto una civetta e poi, calato il buio, l’orto era pieno di lucciole, che spettacolo! In una rara giornata di sole, infine, ho dovuto fermarmi con la macchina per non investire un serpente, un biacco, che attraversava. Occupava metà carreggiata tanto era lungo. Quanto innocuo, va detto. Le ginestre e i cisti viola in fiore, infine, offrono uno spettacolo straordinario per chi sale sul Subasio in questi giorni. Affrettatevi, non dura a lungo!

A PERUGIA L’ITALIA DIVERSA

Dire no alla cementificazione del territorio. Questa secondo me la priorità in questo momento e credo vadano sostenuti tutti i candidati alle prossime elezioni che mettono chiaramente quest’obiettivo nel loro programma.
Come Urbano Barelli, già presidente di Italia Nostra Perugia, che ho conosciuto quando ha collaborato al mio libro “L’Italia Diversa“. Sarà un piacere presentare il libro con lui a Perugia, dove è candidato sindaco di due liste civiche.
Ecco i dettagli: DOMENICA 18 MAGGIO 2014 ORE 18.00 in Via Dei Priori n.13 presso la Sede del Comitato elettorale delle Liste Civiche per Urbano Barelli Sindaco
Presentazione del libro “L’Italia Diversa. L’ambientalismo nel nostro Paese: storia, risultati e nuove prospettive”, ed. Gribaudo,  a cura di Gabriele Salari.
Con il contributo, fra gli altri, di Urbano Barelli, già Vice Presidente nazionale di Italia Nostra onlus, Franco Iseppi presidente del Touring Club Italiano, Fulco Pratesi presidente onorario del WWF, Giulia Maria Grazia Mozzoni Crespi, Presidente onorario del FAI, Alessandra Mottola Molfino, Presidente nazionale Italia Nostra onlus.

Ne parlano:
Gabriele Salari,  giornalista ambientale e autore de “L’Italia Diversa”.
Urbano Barelli, Presidente e candidato Sindaco delle Liste CreA Perugia e Rinasce Perugia .
Anna Rita Guarducci, Architetto ambientalista.
Lauro Ciurnelli, ambientalista.

“L’Italia “degli italiani a tempo pieno” resiste. Senza clamori. È un’Italia ancora da salvare, certo. Fatta di paradossi: perché nel Paese con la maggiore diversità di paesaggi in rapporto all’estensione del territorio, questa parola, “paesaggio”, spesso resta un concetto astratto. Basta ripercorrere gli ultimi 35 anni per accorgersene, dal disastro di Seveso del ’76, quando dallo stabilimento chimico di Meda fuoriuscirono tremila chili di veleni. E poi l’orrore dell’amianto, il petrolchimico di Augusta, in Sicilia, fino alla catastrofe che scuote l’Europa e il mondo: il disastro nucleare di Chernobyl. Il libro mostra – anche – per immagini gli scempi ambientali che hanno sfregiato il nostro Paese. Ma non è una fotografia pessimista, quella che viene fuori: perché sono tante, le storie di chi ce l’ha fatta, a fare la differenza. Il lavoro tenace delle tante associazioni ambientaliste, che hanno contributo alla progressiva crescita di una radicata cultura ecologica nel nostro Paese, non fa notizia.  Ecco, dunque, la missione del libro: raccontare quanto di buono si è fatto e si fa per la natura. Dando voce ai veri protagonisti di questa battaglia”.

TRA SANTI, LECCI E POETI

Tra santi, lecci e poeti. Il sottotitolo del mio libro “Diario Umbro” diceva così “un anno sul monte Subasio tra santi, lecci e poeti”. E così, Romina e io, possiamo descrivere la bella festa con parenti e amici di domenica scorsa a Collepino. Abbiamo voluto festeggiare il nostro matrimonio, celebrato a Roma il 1 marzo con tre distinti e significativi momenti. Prima la messa all’Eremo di San Sivestro, suggestiva chiesa del secolo XI, immersa in un querceto. Un’atmosfera calda, una partecipazione straordinaria di tutti, seduti sulle panche in cerchio nella chiesa che ha appena qualche icona e qualche residuo di affresco sulla nuda pietra. Il parroco Don Diego è stato fantastico e anche chi è più lontano dalla fede ha partecipato con tutto il cuore. Avevamo due nuovi santi da ricordare, i due Papi che venivano canonizzati quel giorno. E quanto alle poesie, zio Gino, fratello di mio nonno, ne ha letta una commosso, in cui si dice tra l’altro “che la vostra famiglia cresca forte come una quercia”. Un’altra bella poesia, di Gibran, ci è stata donata e la abbiamo appesa al Circolo San Silvestro, dove poi abbiamo pranzato con porchetta e prodotti del Forno Buccili, genuini e molto apprezzati. Prodotti a chilometro zero consumati su piatti e bicchieri di plastica biodegradabile, perché un “eco matrimonio” è anche questo.
Infine, abbiamo piantato un bel leccio nell’area verde di Collepino vicino ai giochi, mentre un un grande melograno che ci è stato donato verrà presto messo a dimora in giardino. Quante simbologie in questi alberi, quanti doni legati alla natura e alla poesia e all’arte abbiamo ricevuto, grazie a tutti!

LA POLITICA COME SERVIZIO

 

Gigi lo conosco bene, siamo della stessa parrocchia, intesa come luogo che frequentiamo la domenica. Non siamo della stessa parrocchia politicamente. Quello che ha raccontato pochi giorni fa in un articolo su “Il Corriere della Sera” mi ha colpito e ve lo propongo integralmente. Davvero esemplare il “doppio lavoro” dell’ex assessore, sapersi mettere in gioco e accettare un lavoro umile. Ė la dimostrazione – e ce n’è bisogno visto il populismo che ci attanaglia – che fare politica onestamente non porta ad arricchirsi personalmente. Anzi, ci si rimette. Riportare al centro la politica con la P maiuscola, quella che è servizio alla comunità, passione e senso civico, è una sfida che ci riguarda tutti, di ogni schieramento politico. Ottimo anche il servizio su LE JENE.

N COME NATURA? A UN TERZO DEL PREZZO

Ormai le tentano tutte per rivitalizzare il mercato editoriale. Un po’ come per pelati e sottaceti basta aspettare il momento giusto e il libro che desiderate lo pagate un terzo in meno!
La casa editrice Editoriale Scienza, che pubblica bellissimi libri per ragazzi, offre per un mese, a partire da domani, l’intero catalogo al 25% di sconto.
Ci sono tanti libri da non perdere. Segnalo quelli su Darwin di Luca Novelli o ancora la biografia di Jane Goodall, la famosa primatologa che oggi compie 80 anni, opera di Cristiana Pulcinelli. Last but not least, il mio “N come Natura”, un titolo disponibile anche in e-book ma personalmente lo consiglio nel formato cartaceo!

ITALIA-COSTA RICA-ITALIA

L’acqua è potabile al 100% in tutto il Paese. La raccolta differenziata è diffusa ovunque anche nei posti più remoti, ho visto con i miei occhi centri di riciclaggio della plastica. Il turismo è una risorsa su cui il Paese punta molto così come la tutela del patrimonio naturale. Che dite, potrebbe essere la fotografia dell’Italia? Forse, se il nostro Paese si impegnasse sì, ma tra acqua all’arsenico e crolli a Pompei, che raccoglie un decimo dei turisti che potrebbe ricevere, direi di no.
Il paese di cui parlo è il Costa Rica, dove sono appena stato in viaggio di nozze. Un paese che mantiene le promesse, degno della fame che si è meritato. Il sistema dei parchi nazionali funziona, la natura è davvero tutelata e i soldi vengono investiti in questo settore, così come nelle scuole che si incontrano in continuazione. Certo, non è un Eden sulla Terra e i problemi non mancano, dalle crescenti superfici di monocolture ad ananas e palma da olio ai bananeti con le forti irrorazioni di prodotti chimici. Ho visto gli aerei che effettuano i trattamenti in volo e secondo molti la causa della perdita di gran parte della barriera corallina e della scomparsa dei lamantini che fino a pochi anni fa si vedevano al Tortuguero sarebbe questa. Torno in Italia comunque con la foresta negli occhi e nel cuore, il verso delle scimmie urlatrici che ti svegliano all’alba, quello dei tucani chiassosi e colorati, il profumo delle mandorle che cadono a terra col vento e il dolce dormire del bradipo che incontri ovunque.
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